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"Il Filo d'Erba" Altaura e Monte Ceva - Padova - Veneto - Italia
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Le Fattorie "Il Filo d'Erba " sono aperte

alle persone curiose di "Natura"

Progetto : Creazione di un Giardino sensoriale per dare un senso alla vita insieme.

1 - Motivazioni:

L'inquinamento, l' ignoranza e l' indifferenza nei riguardi dell'ambiente, che sono onnipresenti in Libano, ci hanno indotto a pensare ad un progetto avente per obiettivo quello di educare giovani e adolescenti delle scuole alla conoscenza e alla conservazione dell'ambiente che li circonda e far loro scoprire l'importanza di entrare in comunicazione con tutte le componenti dell'ambiente circostante.

Dopo avere STUDIATO e meditato approfonditamente , abbiamo deciso, per raggiungere il nostro scopo, di creare un Giardino di educazione sensoriale che favorisca il rafforzamento dei legami tra le persone e l'ambiente naturale nel quale vivono e lo sviluppo di un nuovo, più consapevole e rispettoso comportamento nei suoi riguardi. Lo scopo è di far scoprire, agli allievi, a partire dai più piccoli, E, TRAMITE LORO ANCHE AGLI ADULTI ,l'importanza del legame inseparabile tra la vita sulla terra e la necessità di un comportamento rispettoso della natura.

AUSPICHIAMO FORTEMENTE CHE LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO FACCIA nascere interessi e desideri , condivisibili da diverse confessioni religiose, etnie , persone di ogni condizione sociale e sesso, che, sotto la bandiera universale della salvaguardia dell'ambiente, costituiscano la trama su cui tessere buone relazioni sociali, da tempo logorate, tra gli abitanti del territorio.

IL GIARDINO SENSORIALE E' DI INDISCUSSA, GRANDE UTILITA' PER STIMOLARE LE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI E PER I NON VEDENTI IN PARTICOLARE CHE COSTITUISCONO UNA FASCIA SOCIALE PER LA QUALE IN LIBANO C'E' ANCORA MOLTO DA FARE.

IL PROGETTO FINITO AVRA' LA VALENZA DI UN MUSEO NATURALE CHE POTRA' ATTIRARE VISITATORI OCCASIONALI PROVENIENTI DA ALTRE PARTI DEL LIBANO ED ESSERE INSERITO IN PROGRAMMI DI VIAGGIO PER TURISTI STRANIERI.

2 - Filosofia del progetto:

Oggi , venerdì 18 novembre 2011, con Abuna Abdo Raad, sono stata per la prima volta a Kfarnabrakh a vedere l'appezzamento di terreno, da tempo di proprietà della Sua famiglia, dove desidera realizzare un sogno : la creazione di " un Giardino sensoriale per dare un senso alla vita insieme " .

Lì Abuna Abdo andava a giocare da bambino. Lì fantasticava sulle forme delle pietre che gli evocavano animali veri e fantastici , seguiva il gioco delle ombre create dal cammino del sole e della luna nel cielo , lì osservava e si incuriosiva per la vita delle le piante spontanee e seguiva i movimenti dei piccoli abitatori del suo Giardino-Paradiso . Paradiso deriva da una parola persiana che significa: il migliore di tutti i giardini, così bello, ma così bello che potrebbe essere immaginario! Noi crediamo che possa diventare realtà e per questo ci impegneremo.

In questo momento il sito presenta una vasta parte allo stato naturale con molte pietre e sassi tra cui vive una vegetazione spontanea, in parte è ricoperto di asfalto e ci sono le fondamenta di una abitazione che non è stata portata a termine.

L'intenzione è di NON spianare il terreno, NON fare terrazzamenti e di rimuovere e spostare il MINOR numero possibile di pietre e sassi , cioè di non intervenire in maniera da perdere la memoria di quegli elementi che da sempre rendono "quel " pezzo di pianeta , unico al mondo , di non stravolgere il giardino del piccolo Abdo .

Secondo il nostro modo di sentire, il progetto dovrebbe essere realizzato nel pieno rispetto della morfologia e delle peculiarità specifiche del luogo: dalla parte della Natura .

Ma si desidera realizzare un giardino, non lasciare il posto alla sua evoluzione assolutamente naturale, il che implica che ci sia un giardiniere che, interpretando e immedesimandosi nella Natura del luogo, mettendosi , ripeto, dalla parte della Natura , sappia valorizzare tutti i suoi aspetti più specifici mettendone in evidenza le caratteristiche uniche e, dopo avere stretto un patto, creato un accordo, raggiunto una armonia con la Natura di quel luogo, concepisca e realizzi il sogno di Abuna Abdo : un Giardino sensoriale per dare un senso alla vita insieme .

Così questo giardiniere non deciderà da solo dove realizzare le aiuole del giardino ma si farà consigliare dalle curvature del terreno, dagli avvallamenti che trattengono l'acqua piovana più di altri, dai piccoli e grandi spazi che si aprono tra le pietre e dall'osservazione delle specie di piante che già dimorano ora lì e che danno una preziosa e precisa indicazione sulla composizione di quel terreno. Sarà una collaborazione continua e senza fine tra l'uomo e la natura: un progetto di vita proprio come l'ha sognato Abuna Abdo .

Una piccola parte di quel terreno verrà lasciata completamente libera di evolvere a suo piacimento senza alcun intervento del giardiniere e costituirà un importantissimo laboratorio sulla biodiversità e fitosociologia del luogo.

I confini della proprietà saranno definiti da una siepe multifunzionale di alberi propri del territorio che avrà una funzione estetica , una di protezione da possibili inquinamenti esterni e dai venti , diventerà un micro sistema per la vita di insetti, uccelli e piccoli animali selvatici con cui il giardino sensoriale imparerà a convivere e produrrà frutta per squisite confetture e dissetanti sciroppi . Anche in questo spazio l'intervento dell'uomo sarà discreto ed essenziale per non turbare gli equilibri naturali che nel tempo si formeranno. Una vite, per gli antichi l'albero cosmico, che si arrampica sul vicino albero di mandorle abbracciandolo teneramente è un' opera d'arte , è una scultura che i visitatori non dimenticheranno mai . Una vite da sola legata ad un palo e un mandorlo vicino, potato, non costituiscono una meraviglia ! Non ci fanno stupire! E' cosa nota, più sconosciuto al giorno d'oggi è il comportamento NATURALE delle piante che addomestichiamo per nutrirci e di cui per questo non ne conosciamo più, molto spesso, la forma originale. Le piante che costituiranno le siepi saranno di specie locali, non innestate, non ibride, nate da seme e manterranno la forma naturale, non verranno potate.

La costruzione sarà portata a termine e ospiterà oltre alla famiglia del giardiniere che si prenderà cura costantemente del giardino , anche degli spazi coperti per la realizzazione delle attività per gli ospiti anche nei giorni di brutto tempo. Ci sarà una piccola cucina dove insegnare ad utilizzare e trasformare i prodotti della terra secondo ricette tradizionali e divertirsi a scoprirne di nuove. Una piccola foresteria potrà accogliere, per brevi periodi, studiosi e volontari .

La presenza di alcune arnie ad una estremità del giardino favorirà una buona impollinazione e sarà lo spunto per una attività sulla conoscenza della vita delle api che interessa da sempre grandi e piccoli . I visitatori potranno apprezzare la fragranza del miele succhiandolo direttamente dal favo . Una casetta di zanzariera proteggerà i visitatori mentre un apicultore dall'esterno potrà far loro osservare la vita al l'interno di una arnia estraendo, con calma, i telaietti per mostrare l'ape regina, la deposizione e la schiusa delle uova, la danza delle api operaie e i fuchi .

Per aiutare le piante a crescere si useranno solo prodotti naturali ricavati dallo sfalcio dell'erba del giardino stesso lasciata crescere allo scopo in appositi spazi e dagli escrementi che gli uccelli lasceranno, provvidamente, nel terreno . Qualche avicolo libero nel giardino sarà la gioia dei bambini e contribuirà in consapevolmente alla concimazione del terreno . Forse non ci ricordiamo più che le galline vanno a dormire sugli alberi ; qui le vedremo seguire le loro abitudini spontanee . Gli ospiti in visita saranno invitati a consegnare agli operatori del Giardino i rifiuti organici delle loro merende mettendo da un parte eventuali semi di frutta o verdura. I semi saranno materiale per un meraviglioso gioco: il gioco delle palline d'argilla .I bambini faranno delle palline impastando i semi con l'argilla e poi gli stessi bambini lanceranno le palline all'interno dello spazio riservato alle siepi . La Natura (dal latino è contrazione di Nascitura )farà il resto quando le condizioni atmosferiche saranno propizie : l'acqua piovana ammorbidirà l'argilla e farà germogliare il seme . La restante parte dei rifiuti organici verrà depositata in buche e diventerà concime naturale . Se, se ne vedrà la necessità, si potrà chiedere a qualche pastore o allevatore del territorio del letame.Di molto aiuto saranno le conoscenze di fitosociologia.

Per combattere eventuali malattie si useranno rimedi naturali recuperati dalla scienza -esperienza dei locali che apporteranno anche così il loro attivo contributo alla iniziativa. Saranno prese in considerazione tutte le soluzioni che la scienza moderna propone, sempre dalla parte della Natura, che saranno oggetto di studio e sperimentazione come ad esempio la confusione sessuale con l' introduzione di feromoni, le fitoconsociazioni, la lotta alla varroa delle api con i telaietti a 21 sezioni …., decotti di erbe, etc .

La Natura umana è soggetta a malattie e alla morte a cui tutti dobbiamo sottostare , cerchiamo di combattere le prime e di ritardare la seconda , ma non possiamo eliminare né le prime né la seconda e dobbiamo adattarci anche a perdere la nostra battaglia contro una malattia e sempre con la morte.

Crediamo che più che diserbare sia meglio adottare un sistema di convivenza con le erbe. Le cosiddette "erbacce", della cui utilità siamo convintissimi, cioè quelle che si mescolano , senza essere state invitate, a quelle che abbiamo seminato , potrebbero invece rivelarsi una ottima consociazione e quindi favorire la salute delle piante nostre protette. E non strappiamo le erbe " vagabonde" , erbe che abbiamo seminato in altra parte del giardino e che sono invece nate anche altrove, ma cerchiamo di capire se per caso in quella parte dell'appezzamento il terreno sarebbe stato più adatto per quella specie e in ogni caso potremo anche cercare di modificare, superare il punto di vista del "fuori posto " , del "in disordine " e approdare a " è l'ordine con cui la natura si evolve in quel luogo" , è" l'opera d'arte in movimento" che la natura crea e ricrea in ogni istante per stupirci e incuriosirci. Non avremmo potuto immaginarcela !

Che meraviglia ! Laddove le erbe diventino infestanti e tali da compromettere seriamente la sopravvivenza delle specie che stiamo coltivando dovremo capire quali materiali naturali come aghi di pino, lana di pecora etc, o essenze, con quali caratteristiche , possiamo contrastare onestamente la loro crescita a dismisura. Adottare metodi violenti di estirpazione sarebbe dichiarare il completo fallimento del nostro progetto e non avremmo fatto alcun passo avanti nella conoscenza del nostro territorio. Dobbiamo imparare a convivere, a difenderci senza annientare e distruggere, a convivere nel rispetto reciproco e nella convinzione che tutti gli esseri viventi sono utili alla vita di tutti .

Ci teniamo ad esprimere con forza la nostra convinzione a non adoperare prodotti di sintesi per la concimazione, il diserbo e la lotta alle malattie. Riteniamo infatti che lo sforzo quotidiano di trovare una convivenza con la natura adoperando solo metodi e ingredienti naturali, oltre all'evidente vantaggio di non aggravare l'inquinamento del pianeta , nostro principale obiettivo , sia una motivazione importantissima per studiare e capire la biologia degli esseri viventi che tutti insieme, in competizione sinergica, comporranno il nostro Giardino di Kfarnabrakh.

Tanti Giardini di Kfarnabrakh compongono il Giardino Planetario! Che sia una via per la Pace Planetaria !

L'irrigazione verrà predisposta con tubi di juta o di ferro o di altri materiali naturali, non di plastica.

Una parte del terreno sarà riservata alla ricreazione dei visitatori: un tappeto erboso ombreggiato da alcune piante locali. Saranno a disposizione dei cestini con tutto ciò che serve per un allegro pic nic all'aria aperta, compresa una coperta, tutto in materiali naturali.

Verrà richiesto ai locali di portare piante e/o semi che ritengano in via di estinzione per avere riconosciuto che il numero degli esemplari , secondo le conoscenze che solo loro possono avere del territorio, è andato recentemente diminuendo e/o che coltivano solo nel loro giardino, solo perché ricevuti in eredità dai padri. Sarà questo motivo di coinvolgimento diretto della popolazione locale al progetto e contributo prezioso per la salvaguardia della biodiversità.

All'interno del Giardino ci sarà uno spazio dove gli abitanti del luogo, che coltiveranno negli appezzamenti di proprietà, con metodi rispettosi della Natura, le stesse essenze presenti nel Giardino e/ o altre tipiche del territorio, avranno l'opportunità di vendere i propri prodotti .

Sarà riconoscibile un punto di AMICIZIA dove chi entra nel Giardino sarà libero di pregare il proprio credo, qualunque esso sia !

Il giardiniere terrà un diario con descrizioni minuziose di ogni incontro con il luogo e dei suoi mutamenti e lo correderà di foto in modo da avere una testimonianza scritta e illustrata della evoluzione di questa intesa tra uomo e natura, di questo giardino in movimento .

Nulla di statico dunque o di predefinito ma un percorso da scoprire con un obiettivo ben preciso : recuperare una buona relazione con il mondo circostante con cui interagire in maniera sinergica e riuscire a coinvolgere le diverse comunità locali a collaborare a questo progetto di interesse comune recuperando buone pratiche di vita insieme.

La progettazione non può essere al computer ma va fatta in loco, giorno per giorno, sentendo il parere di chi ha vissuto quei luoghi e inserendosi con dolcezza, senza aggressività o violenze nella evoluzione propria di quel terreno. Quindi ci vorrà almeno 1 anno per osservare e capire la lingua di quel luogo in tutte le stagioni . Chi eseguirà i lavori non potrà essere un puro esecutore materiale di indicazioni che non sente , non vive , non lo appassionano e non lo emozionano e dovrà prendersi il serio impegno di non fare alcun passo senza aver sempre valutato a fondo come è stato modificato il luogo dal passo precedente e come potrebbe diventare dopo quello successivo e per fare questo dovrà sempre lasciare il tempo che la Natura si abitui al cambiamento e possa Lei stessa fornire la via più idonea per proseguire . Dovrà quindi saper aspettare e ascoltare . Io credo che solo così quel luogo continuerà ad avere un' anima, quella che Abuna Abdo aveva già conosciuto e a cui si era affezionato quando era bambino e che potrà ancora parlare con il cuore al cuore di tutti quelli che lo avvicineranno con modestia e rispetto.

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